giovedì 21 gennaio 2016

Caffè si, caffè no

Non passa giorno che non mi venga chiesto di esprimermi sull’ opportunità di bere o meno il caffè. Fermo restando la tolleranza individuale ed il piacere del bere la tazzina di caffè, non possiamo sicuramente definire tale “liquido” indispensabile per la vita. Bere caffè significa introdurre caffeina (ma non solo) che eccita il sistema nervoso centrale e quello ghiandolare. Non possiamo berlo quotidianamente. Tutti gli stimolanti, inclusa la caffeina, possiedono effetti collaterali. Lo stimolo al sistema nervoso centrale attiverà successivamente le ghiandole surrenali e la tiroide, e può indurre, ma non sempre, un momentaneo piacevole aumento di energia. Quante sono le persone che sono “costrette” a bere il caffè al risveglio, perchè tale non è, per poter affrontare la giornata?

Ma allora, mi chiedo, a che serve a costoro il riposo notturno se si alzano più stanchi di quando si sono coricati? Potrebbe essere loro utile indagare sui perchè. Il troppo stimolo può condurre a tremori, irritabilità, insonnia o “qualità scadente” del sonno stesso, battito irregolare del cuore, riduzione dello zucchero nel sangue e nervosismo.

Ma se questi “segnali” sono abbastanza facili da percepire e possono far capire al bevitore di caffè di aver esagerato, ben più difficile è comprendere che, nel medio-lungo periodo, anche in assenza dei sintomi elencati, possa avvenire l’ indurimento delle arterie (arteriosclerosi), un aumentato rischio di diabete e di osteoporosi, d’ innalzamento del colesterolo nocivo (quello ossidato), di calcoli ai reni, di aborti, di disidratazione dei tessuti (pelle) e di perdita della memoria a breve termine.

Inoltre, la caffeina è un potente induttore dell’ enzima “aromatasi” che promuove la produzione degli estrogeni (ormoni femminili) partendo dagli ormoni maschili. Un eccesso di estrogeni può rivelarsi pericoloso, favorendo la formazione del cancro della mammella nella donna e di quello della prostata nell’ uomo. In quest’ ultimo può comparire deficit nella potenza erettile, aumento del grasso addominale e di quello delle mammelle,

La stimolazione continua della tiroide e delle ghiandole surrenali, provocherà, prima o poi, un loro “esaurimento”, con gravi conseguenze per l’ intero organismo. Non è poi difficile trovare casi in cui si è instaurato l’ effetto assuefazione.

In altre parole, per avere questi effimeri momenti di maggior energia, si deve assumere sempre più caffè, fino a quattro-cinque tazzine al giorno, ma anche di più, e con tale quantità raddoppia il rischio di ammalarsi di artrite. A tale proposito sono significativi i dati conclusivi di una ricerca, pubblicati da ricercatori finlandesi nella rivista scientifica "Annals of the rheumatic diseases" già nell’ anno 2000, che ha coinvolto 26 mila persone monitorate per circa 15 anni. La comparsa del Fattore Reumatoide è strettamente associata al numero di tazzine che vengono consumate giornalmente. Senza dubbio il caffè è una delle migliaia delle sostanze inquinanti, che purtroppo, spesso a nostra insaputa, entrano nel corpo.......ma in questo caso siamo noi a deciderlo.

Nota tecnica: il consumo del caffè è anche in relazione all' aumento della Omocisteina nel sangue (acido alfa-aminogamma-tiobutirrico prodotto intermedio del metabolismo transmetilizzante).

Normalmente l’ Omocisteina è in equilibrio fisiologico con l' Omocistina. Il suo aumento è ritenuto fattore di rischio aterogeno, indipendente dagli altri fattori di rischio, nel 30% dei cardiovasculopatici.

Dr. Silvio Colussi MD-TM

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